Zen

Saggezza Zen

Osserva cos’è che fai entrare nella tua mente. La gente non se ne rende conto; continua a leggere di tutto, a guardare programmi stupidi alla TV, a far circolare pettegolezzi idioti e a riversare spazzatura nella testa degli altri. 
Evita le situazioni in cui vieni sommerso da tutta questa spazzatura. Ne possiedi già troppa. Hai bisogno invece di scaricarti! 


In alcuni monasteri Zen, ogni monaco ha l'obbligo di iniziare la sua giornata con una risata, e di terminarla ridendo: è la prima e l'ultima cosa che si fa! Ed è bellissimo... ti sembrerà un po' folle... perchè tu vivi circondato da persone molto serie. Nessuno ti capirebbe!
Non l'hai notato? Se sei felice, ti chiedono sempre il motivo della tua felicità... ? una domanda stupida. Se sei triste, nessuno te ne chiede mai la ragione. Viene dato per scontato: se sei triste, tutto va bene! Tutti sono tristi: non è una novità... e se anche vuoi parlare della tua tristezza, nessuno ti presta attenzione: che senso ha raccontare le proprie disavventure? Sono simili a quelle altrui... basta un cenno!
Ma se sei felice, in quel caso susciti l'interesse di tutti: qualcosa non va bene. Persone come Hotei, sono ritenute pazze. Solo i pazzi ridono per niente. Solo in manicomio troverai persone che ridono follemente: è un male, ma così va il mondo! - OSHO


Hogen, un insegnante cinese di Zen, viveva tutto solo in un piccolo tempio in campagna.
Un giorno arrivarono quattro monaci girovaghi e gli chiesero se potevano accendere un fuoco nel suo cortile per scaldarsi. Mentre stavano preparando la legna, Hogen li sentì discutere sulla soggettività e sull'oggettività. Andò loro accanto e disse: «Ecco questa grossa pietra. Secondo voi, è dentro o fuori della vostra mente?».
Uno dei monaci rispose: «Dal punto di vista del Buddhismo, tutto è un'oggettivazione della mente, perciò direi che la pietra è nella mia mente».
«Devi sentirti la testa molto pesante», osservò Hogen «se te ne vai in giro portandoti nella mente una pietra come questa».
Non chiedere al maestro cosa c'è oltre la porta, chiedi solo la chiave per aprirla. E' tutto quello che può darti, il resto dipende da te.
Solo quando impari a vivere anche con le parti negative del tuo essere, solo allora diventi integro, sei una totalità! Noi tutti vogliamo vivere solo con le nostre parti più positive. Quando siamo felici, lo accettiamo; quando siamo infelici, lo rifiutiamo. Ma tu sei entrambe le cose..
La pratica della consapevolezza non consiste nel fermare i pensieri o soffocare le emozioni che proviamo. La pratica consiste nel lasciarli entrare e uscire liberamente dalla nostra testa senza intrattenersi con loro. Non offritegli il caffè! Se in una stanza lasciate sempre le finestre chiuse avrete dopo un po' ristagno e cattivi odori. Spalancate le finestre, lasciate che l'aria entri ed esca a suo piacimento e non avrete cattivi odori. Allo stesso modo non rendete la vostra mente una stanza chiusa e soffocante. Lasciate entrare ma anche uscire liberamente tutto, spalancate di tanto in tanto anche le finestre della mente!- La-finestra-sul-cielo-interiore

L’amicizia è sempre una scelta. 
Non dovresti dover lavorare sull’amicizia. Se devi lavorarci, allora non è davvero amicizia è solo qualcuno che frequenti ogni tanto. Gli amici semplicemente ti accettano. (Larry Winget, Sta' Zitto, Smettila di Lamentarti e Datti una Mossa)

Non penso mai che l’ansia di qualcuno sia una cosa personale. Siamo abituati a credere che i nostri disturbi dipendano dalla nostra storia: da un padre o una madre che non ci hanno amati, da un lavoro che non ci piace, da un rifiuto o da un abbandono. L’ansia come tutti i disagi vengono da un territorio sconosciuto, da un essere sconosciuto che ci abita. Bisogna smettere di cercare la causa, bisogna accogliere l’ansia, perdendosi dentro di lei e immaginarla come un fiore che viene dal profondo del nostro essere. I disagi non sono contro di noi, ma mattoni che stanno costruendo la nostra “casa”.
Bisogna smettere di ragionare sui disturbi, ma trattarli come “forze infinite” che vengono a visitarci. Bisogna svegliarsi alla mattina e dirsi: “L’ansia ha scelto me, la tristezza vuole sedersi al mio fianco, la paura mi vuol portare da qualche parte. Allora tutto acquisisce un senso, allora non siamo più bambini alla ricerca di qualcuno che li ama, ma siamo cittadini del mondo. Allora mi posso accorgere che dal giorno in cui esisto, qualcosa incessantemente mi sta creando e sta fiorendo dentro di me. Il pensiero comune, i luoghi comuni, disturbano la mia percezione e mi distolgono da questa visione. Stiamo male perché vogliamo essere come tutti gli altri; ma il grande Saggio ebreo Ba’al Shem Tov diceva ai suoi allievi che se nell’universo c’è un altro uguale a te, tanto vale che tu non ci sia.
I disturbi ci scelgono per portarci via dall’opinione comune: accoglierli è fiorire. – Raffaele Morelli
Se una persona a te cara minaccia di andarsene?
Se sei costretto a rinunciare a una vecchia abitudine?
Ecco che dentro di te si crea un enorme vuoto, che ti fa perdere la gioia di vivere e la sicurezza in te stesso.
La dipendenza verso gli altri, le cose o le consuetudini è una delle cause principali della tua sofferenza.
Liberarsi dai legami che ti imprigionano è possibile!
Se ti risvegli dallo stato di incoscienza, niente più ti turberà e vivrai la tua vita con pienezza e consapevolezza.
"Il vero amore è un'arte divina che ti libera, mentre la dipendenza ti incatena e ti fa soffrire".
(Ti Amo...ma Sono Felice anche Senza di Te, Jaime Jaramillo)
La vita di coppia è un delicato equilibrio in cui scoprire le proprie potenzialità e i propri limiti. Spesso l'altro ci rimanda l'immagine delle nostre difficoltà e delle nostre virtù, come ci mostra la "teoria dello specchio" che ha tanto contribuito alla fama di Lise Bourbeau, e che qui viene spiegata con numerosi esempi...
In particolare, l'Autrice riconosce nella vita di coppia il simbolo di Un'altra unione, quella interiore tra il nostro principio maschile e il nostro principio femminile, e spiega come il nostro partner abbia precisamente la funzione di insegnarci a riconoscere e poi ad amare certe parti di noi che neppure sappiamo di avere.
"L'unica ragione d'essere, per ciascuno di noi, è imparare ad amare tutte le nostre parti: ciò che siamo venuti a fare sulla Terra potrà dirsi completo solo quando riusciremo ad amare ogni nostro aspetto interiore, e non quando ogni parte sarà perfetta in base ai nostri standard."
(Lise Bourbeau -Migliorare i Rapporti di Coppia)
Abbiamo accumulato tante ferite, e se non ne siamo consapevoli tutte le nostre azioni diventano reazioni a quelle ferite. Nella conoscenza di sé c'è la fine del dolore e, quindi, l'inizio della saggezza. (J. Krishnamurti)
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Lo scopo della vita è aiutare gli altri. Aiutare è amare. Amare è non fare loro del male, cercare di dare loro gioia, gentilezza, positività, benessere, nutrimento ecc. Se gli altri attraversano delle sofferenze è perché hanno bisogno di fare quelle esperienze in un determinato periodo della loro vita, hanno bisogno di attraversarle, conoscerle in profondità , altrimenti non potrebbero capire il valore della gioia e della felicità. Se non ci fosse l’oscurità della notte non potremmo capire la bellezza della luce. Dobbiamo imparare ad osservare noi stessi, guardando dentro di noi, ci accorgeremo che la vita ci mostra ciò che proiettiamo sugli altri. Vedremo come ciò che abbiamo dentro ci viene posto davanti agli occhi attraverso coloro che sono nella nostra realtà. Se giudichiamo, per esempio un comportamento, la vita ci porterà quel tipo di proiezione, incontreremo situazioni che hanno a che fare con il giudizio. Se aiutiamo gli altri la vita ci mostrerà situazioni dove regna l’aiuto e l’amore. Osservate ciò che avete dentro e guardate gli accadimenti durante la giornata. Vi stupirete di come tutto è un vostro specchio…
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Quando l'amore vi chiama seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi avvolgono, affidatevi a lui. Anche se la sua lama nascosta tra le piume potrebbe ferirvi. E quando vi parla, abbiate fiducia in lui.
(Kahlil Gibran, Il Profeta) 
Soffrire è pensare continuamente all’oggetto della nostra sofferenza. E in questo modo è come se cercassimo di spegnere il nostro incendio mentale usando della benzina! Allora si soffre ancora di più. Ma appena lasciamo scorrere via i pensieri, attraverso la meditazione, si troncano le radici della sofferenza. La mente si svuota. Il problema non sono i pensieri, il problema è trattenere i pensieri. - Taisen Deshimaru Roshi
Il mondo ci vuole proiettati nel futuro, ma si può essere certi solo dell'istante presente. Ritiro e silenzio sono le vie d'ingresso all'interiorità. - Susanna Tamaro

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Quando realizzi di non essere più in grado di cambiare una situazione, ti resta una grande opportunità: imparare la lezione, cambiare te stesso.
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"Come suggeriscono le antiche tradizioni spirituali, i muri invisibili delle nostre convinzioni più profonde possono diventare la nostra più grande prigione. Ci ricordano anche che è la nostra credenza che può diventare la nostra più grande fonte di libertà. Diverse tradizioni di saggezza del mondo, tutte ci portano alla stessa conclusione: l'opportunità di essere imprigionati o liberi è la nostra, e siamo gli unici che possono fare la scelta." Pagina 114, MATRIX divina, Gregg Braden
“Il Maestro disse: «Desidererei non dire alcunchè». «Se non dite alcunchè, - disse Zigong, - cosa trasmetteremo noi discepoli?». Il Maestro disse: «Forse che il Cielo dice qualcosa? Eppure le quattro stagioni si susseguono e le diecimila creature si generano con armonia. Forse il Cielo dice qualcosa?».” Confucio, Dialoghi, Einaudi, 2003, XVII, 19, ca. 400 a.C.

"L'uomo saggio rimane lontano dalla rivalità, l'avidità e la confusione causata dai desideri .
Il Saggio è felice di vivere, è allegro e si armonizza con tutti, nel parlare è sincero , equilibrato e retto nel lavoro e nella vita.
Quando ha finito il suo lavoro , si ritira opportunamente , il suo alito è fresco come quello di un bambino, e cerca sempre di beneficiare gli uomini.
Il Saggio è difficile da capire , è cauto come chi attraversa un fiume in inverno , prudente come chi ha dei nemici, riservato come l'ospite di una casa, semplice come il legno , tranquillo come una valle e profondo come le acque di un lago.
Il saggio ha poco perché ha dimenticato le cose, la sua presenza è un modello per tutti gli uomini . Non si mostra, per questo risplende , non si vanta , per questo eccelle, non si esalta,per questo é degno di lode, è umile e si mantiene integro. Rimane indipendente , quantunque viva circondato da gloria e splendendo non perde mai la pace .
Il saggio non è impetuoso , e non perde mai il controllo di se stesso.
Il saggio non offende nessuno, e non ha mai trovato motivo per rifiutare nessuno.
Il saggio è colui che conosce se stesso , che vuole conquistare se stesso piuttosto che conquistare altri.
Il saggio, a vederlo, non sembra degno di essere osservato , ascoltandolo , non sembra degno di essere ascoltato , malgrado ciò, contiene in sé tutte le virtù .
Il saggio sembra che non faccia nulla e tuttavia, nulla resta non compiuto.
Il Saggio fa del cuore degli altri il suo proprio. Con il buono agisce col bene, con il cattivo agisce col bene.
Il saggio è come un bambino , niente e nessuno gli fa male .
Il saggio si rende conto delle cose che passano inosservate agli altri e stima come uguali sia i grandi come i piccoli.
Il saggio non combatte, ma vince sempre , e non teme la morte .
Il saggio è, in breve , colui che sta in armonia con la natura ". Mario Fabi Il Viandante
Molte cose hanno bisogno di silenzio per essere dette, e devono essere piene di silenzio per essere ascoltate, percepite. - Fabio Privitera

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“Il vero te, l'immortale, è l’animo che è presente da corpo a corpo, da vita a vita.”– Brian Weiss
Dalle varie testimonianze di persone sottoposte ad ipnosi regressiva, dai libri del dr. Brian Weiss viene fuori un quadro dove il concetto di karma non esiste cosi come molti lo comprendono. Il karma purtroppo è frutto del pensiero umano-religioso, ma non si applica al discorso delle anime. Le anime si incarnano per acquistare esperienze che hanno lo scopo di evolvere. Le anime stabiliscono chi incontreranno, chi ameranno, che tipo di vita faranno, che situazioni creeranno. Non si incarnano per "pagare" qualche errore di una vita passata. Sono le stesse anime che decidono quando incarnarsi (l’epoca, i genitori e il luogo) semplicemente per fare un certo tipo di esperienza (pazienza, dolore, perdono, amore, sofferenze varie, gioie ecc). Al momento dell'incarnazione dimentichiamo ciò che l’anima ha prestabilito, a quel punto subentra il nostro libero arbitrio, che non potrebbe funzionare se noi fossimo a conoscenza di ciò che dobbiamo sperimentare. Per esempio, se la mia anima ha deciso prima di incarnarsi che dovrò fare l’esperienza della prigione o della guerra, il mio libero arbitrio non lo sa, ho sempre possibilità di scelta, magari non divento un criminale ma in qualche modo troverò comunque delle situazioni nella vita che mi metteranno in condizione di capire il significato dell’isolamento, della prigionia o il vissuto e le sofferenze della persona implicata in guerra. Tutti concordano che dopo la loro morte fisica le anime sono sempre calorosamente accolte con grande amore e senza nessun tipo di rimprovero a prescindere dalla loro vita qui sulla terra. Per quanto concerne il discorso delle anime gemelle sempre dr. Weiss ci dice che: “condividere molti corsi delle vite, gioia e dolore, amore e perdono, disperazione e grazia e soprattutto infinita crescita con un'altra anima è ciò che significa avere un'anima gemella.”
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Una volta, mentre un maestro Zen camminava per la strada, un uomo si precipitò su di lui e lo colpì duramente. Il maestro cadde, poi si rialzò, e riprese a camminare nella stessa direzione di prima, senza neppure voltarsi indietro. 
Un discepolo che era con il maestro rimase molto colpito e chiese: "Chi è quell'uomo? Che cosa vuol dire tutto questo? Nessuno può voler uccidere un essere che vive come te; e tu non lo hai neppure guardato. Chi è, e perché l'ha fatto?" 
Il maestro rispose: "E' un problema suo, non mio."

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Il modo in cui ci trattano gli altri fa parte del loro cammino. 
Il modo in cui noi reagiamo fa parte del nostro.
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